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MADONNA DEL LATTE, DOVE SEI ?
5 dicembre 2010 domenicaDurante la messa delle 8.30, nella chiesa cattolica di Kolongotomo, assistiamo al battesimo della piccola Maria. Padre Alberto ci traduce (dal bambara all’italiano) i saluti e i ringraziamenti dei responsabili del gruppo cattolico locale, felici di rivederci nuovamente nella loro comunità .
Dalle 8 del mattino, nei giorni di mercoledì e giovedì e finché ci sono pazienti, il Centre Nutritionell des Soeurs Servantes du Sacré Coeur a Kolongotomo apre le sue porte per fornire assistenza e cibo ai bambini da 0 a 12 anni.
Edodé finanzia il centro da un anno, fornendo generi di prima necessità : latte in polvere e capre per i neonati che non possono nutrirsi col latte materno e, per bambini dai 6 mesi ai 12 anni, dosi giornaliere di misture di farina di baobab, miglio e arachidi; a queste verrà aggiunta carne, verdura o pesce a seconda delle possibilità economiche della famiglia.
Le donne, sapendo del nostro arrivo, si sono presentate numerose (indossando i vestiti e i monili più belli) per la visita/controllo dei loro piccoli percorrendo anche 4 km a piedi o sui carretti.
Non avrebbero potuto ringraziarci in maniera migliore.
Il centro, composto da due locali ben tenuti, dista 500 metri dalla chiesa. Tuttora è gestito da suor Celine, giovane infermiera del Burkina Faso e da suor Monique; quattro donne locali collaborano a rotazione per l’assistenza.
I manifesti appesi alle pareti forniscono indicazioni nutrizionali e igieniche e cercano di persuadere a non effettuare l’infibulazione, barbara usanza e piaga dilagante del paese.
Alcune madri si presentano regolarmente al centro una volta alla settimana, altre una volta al mese.
Non sempre le distanze o le possibilità economiche consentono loro la presenza settimanale.
Sedute nella prima sala, attendono che i loro piccoli vengano pesati e misurati. Poi tutto viene annotato sul libretto personale assegnato a ogni bambino.
Nella seconda sala, suor Celine verifica il peso ed eventuali deficit nutrizionali e dà disposizione per consegnare alimenti o medicinali.
In caso di parto gemellare, piuttosto frequenti vista la presenza numerosa di gemelli nelle sale del centro, i problemi raddoppiano. Ci rallegriamo nel vedere la fotografia, che ci viene donata da suor Celine, che ritrae una capra che grazie al suo latte ha salvato la vita a due gemelle.
Tripudio di colori e di etnie al mercato di Bolibana!! Dubito che la macchina fotografica riuscirà a trasmettere le sensazioni, le percezioni e le tonalità cromatiche che mi confondono i sensi e l’animo!
Che abbia la malaria? L’ameba? O forse … il mal d’Africa?
Con padre Alberto acquistiamo patate e beviamo birra di miglio in una piccola calebasse nel cortile di una famiglia di sua conoscenza.
L’ultima cena a Kolongotomo è incentrata sulla possibilità di incrementare i finanziamenti per il centro nutrizionale; conversiamo con le due consorelle e con Padre Alberto sui futuri progetti da realizzare.
Trascorriamo l’ultima notte nella nostra camera alla missione, con le porte ben serrate, evitando di usufruire del bagno esterno perché non vorremmo far la fine delle galline e dei colombi di Padre Francis …
E poi, mi sembra ingiusto contrapporre il dialogo francescano alla prepotenza dei due lunghi e pesanti bastoni, avuti in dotazione, da utilizzare come legittima difesa durante le escursioni notturne.